L'INUMANO
DIFETTOSO
NEW
Caosfera 2016, pp 121
Nel prossimo futuro gli inumani, androidi che
riproducono alla perfezione l’anatomia degli uomini, sebbene dotati di un
cervello elementare, essendo in tutto e per tutto simili all’uomo, nutrono le
medesime pulsioni. Per questo sono state create le inumane, donne-automa con la
funzione di accoppiarsi e dare vita a veri e propri nuclei familiari di
androidi. La finalità degli inumani è lavorare al posto degli umani i quali,
liberati dal giogo del lavoro, sono diventati dei perdigiorno e sprecano il
proprio tempo in occupazioni futili e oziose. Poi, un giorno, Aleph, creato per
le faccende domestiche, rivela un difetto di fabbricazione.
Le Recensioni di:
Luciano Nanni
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POKER
DI DONNE
Sidebook, 2015, pp 163
"Poker di donne" vuol essere, in qualche modo, un
romanzo "corale" pur rappresentando oggettivamente quattro racconti distinti.
Voci di donne che la quotidianità ha umiliato e offeso o anche solo ferito,
ritratti di una umanità che ci cammina a fianco o che, talvolta, ci rappresenta.
L'attenzione e il rispetto dell'autore a cercare di "essere" ognuna di quelle
donne regala alle pagine una autenticità ed un valore testimoniale
particolarmente significativo. Una scrittura "leggera" che affonda in profondità
fino all'anima del lettore perché ad essa parla con le parole confidenziali con
le quale un amico o un'amica si confessano davanti ad un caffè o a un bicchiere
di vino.
Le Recensioni di:
Luciano Nanni
STORIE DI UMANI E CONSIMILI
Montag Editore, 2014, pp 84
Diciassette storie nelle quali accanto a ogni uomo, donna o bambino c'è
sempre un animale. Un cane, un gatto, un canarino, una mucca... che partecipano
alla vita dell'essere umano, ne condividono il cammino, gli sono di compagnia e
di conforto, di sprone e non di rado di esempio, comunicando con lui attraverso
le infinite sfumature non solo della voce, ma pure del muso, del corpo, della
coda. Umani e consimili, dunque, che percorrono appaiati la strada comune
dell'evoluzione, consapevoli, seppur nelle differenze, che il destino degli uni
è anche il destino degli altri.
Le Recensioni di:
Luciano Nanni
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Monica Florio
A PUNGERE SONO LE FEMMINE
MJM Editore, 2014, pp 144
Un giovane e la sua incapacità di amare veramente una donna, di andare oltre
il sesso. L’amore non è di casa nel suo cuore, e la sofferenza per questa
mancata dimora, per lungo tempo ignorata, senza averla sentita come una vera
mancanza, sta diventando sempre più presente alla coscienza, incombente
addirittura, quanto un rimorso tardivo, un rimpianto riottoso, talora confuso
perché frammisto a un profluvio di sensazioni che si accalcano, eppure più vivo
che mai per ciò che sarebbe potuto essere e non è stato. Disteso in un letto, si
costringe a ripensare alla sua vita, a ripercorrere i suoi avanzi di memoria,
cercando nei ricordi la chiave che possa aprirlo al sole, alla bellezza, alla
fusione intima con un’anima.
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Luciano Nanni
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Monica Florio
ERVIRNA. UNA STORIA D'AMORE
Italic, Ancona 2013, pp. 120.
In questo romanzo la sorpresa è già fin dall’inizio. Si aprono allora due
piani narrativi: il primo l’Aldilà (passato remoto) e il secondo la sera
precedente il decesso (presente). A quanto pare nell’Aldilà – la scelta verbale
potrebbe indicare un distacco dal mondo dei vivi anche temporalmente – gli
esseri umani devono venir sottoposti al giudizio divino e mantengono le loro
prerogative caratteriali. Detta così la trama sembra semplice, invece nel corso
del romanzo si incontrano numerosi spunti di riflessione che ci pongono davanti
alla morte e a un’eventuale condanna “nudi di fronte alle proprie
responsabilità”. Un’opera che avvince e che inoltre si fonda su “una storia
d’amore” non seguendo i consueti canoni letterari ma realizzando un suo
originale svolgimento.
Le Recensioni di: Luciano Nanni
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Monica Florio
TUMUORI
Prefazione di Ivano Mugnaini,.Puntoacapo Editrice, Pasturana 2013, pp. 126.
L'improvvisa scoperta della malattia. L'ansia, la paura della morte. La vita
che deraglia dai binari di una precaria tranquillità ed entra in un tunnel
-forse- senza uscita. Il pensiero che diventa fisso, monotematico; anzi, unico:
"ho una malattia che può farmi morire". Il mondo che frana addosso, le cose
della vita che sbiadiscono, perdono di interesse. Pure le persone, pure chi ci
sta vicino. L'unico interesse è guarire, uscire dal tunnel.
Il romanzo è la storia di un uomo e della sua malattia, raccontata con un taglio
ora ironico ora drammatico.
Le Recensioni di: Luciano Nanni
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Monica Florio
è LEGGI
LE PRIME PAGINE GRATIS!
I CANI NON FANNO COLAZIONE
Este Edition, Ferrara 2011, pp. 160.
E’ un romanzo che, a parte il fatto che i cani la facciano o meno colazione, o facciano
piuttosto pranzo o cena, o mangino due volte al giorno come i loro padroni, racconta
la storia di un cane. Di un cane (o meglio, di una cagnina, perché è una femmina) e
della famiglia che l’accoglie. Anzi, delle famiglie, perché Cleopatra, questo il nome
della cagnetta, per una parte della giornata sta con una famiglia, e per l’altra parte
sta con un’altra. E, al bisogno, con un’altra ancora. Una sorta di famiglia allargata. E
Cleopatra una specie di nomade d’appartamento.
Quindi la storia di una quatttrozampe e degli umani con cui divide i tetti, a capitoli
alternati. In uno è la cagnina a raccontare, dal suo punto di vista, sensitivo, istintivo,
nel successivo sono gli uomini a parlare, o le donne, dal loro punto di vista razionale.
O pseudo tale.
La storia di come Cleopatra entri a tal punto nella vita della famiglia allargata da
diventarne parte strettissima, immancabile, e da partecipare immarcescibile a
qualsiasi evento della stessa.
Di come si crei un legame prezioso e profondo fra l’uomo e il suo proverbiale amico, sia pur femmina.
Le Recensioni di: Luciano Nanni -
Emilio Diedo
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Monic a Florio
LA PRATICA
Giraldi Editore, Bologna 2011, pp. 226.
In un fantomatico palazzo di cristallo, il Pallazzo, sede di tutte le pratiche della città,
un giorno ne va persa una. Il fatto in sé, considerato il numero di quelle che colà
sparivano senza lasciare traccia, non avrebbe avuto più conseguenze di un colpo
d’aria in un tifone. Sarebbe bastato fare quello che si faceva sempre in questi casi,
predisporne per il legittimo proprietario una nuova.
Stavolta però la pratica smarrita sta a cuore a un politico del posto eletto deputato, e deve
quindi essere trovata a ogni costo. La sua ricerca porta così il lettore a viaggiare all’interno
di quel coacervo di cristallo, a conoscere i suoi inquilini coatti e le loro peripezie. I travet
sotto vetro, immagine riflessa dei travet di tutto il mondo, che si dibattono negli abissi della
burocrazia, in una sorta di teatro degli orrori grottesco e paradossale.
Il romanzo è umoristico, nel doppio registro del comico e dell’ironico, e surreale, con squarci
di senso-nonsenso compiuto. Il tutto legato da un sottile filo giallo, da uno strano morto -non
ammazzato- e dalla ricerca della pratica smarrita..
Le Recensioni di: Monica Florio -
Luciano Nanni -
Giovanna Repetto
Le Interviste: L'Intervista di Giovanna Repetto
…ANDREMO ANCORA A GIOCARE
Prefazione di Claudio Cappelletti. Nota dell'autore. Giraldi Editore, Bologna 2008, pp. 174.
E’ un’antologia del Riposo di Snoopy, il cimitero per animali d’affezione di
Grizzana Morandi; una sorta di Spoon River dei nostri compagni di vita. In queste
cinquantacinque storie di cani, gatti e qualche uccello che colà dimorano, sono i
nostri remoti simili a parlare, la nostra coscienza primigenia, attraverso la bocca dei
loro padroni. Storie di animali dunque, ma anche di uomini, di donne e di bambini che
ne hanno condiviso il transito terreno.
Animali domestici, amici fedeli, compagni di cammino. Stampelle dell’anima, maestri
di vita, di esempio all’uomo. Chi ha un cane in casa, o un gatto, sa di aver a che fare
con un amico vero, profondo; con uno di famiglia, che ama e soffre con noi. Ecco
allora che quando il nostro amico di tante avventure, di tante confidenze muore,
perché un tempo maligno gli assegna una vita più breve della nostra, ripugna buttarlo
nella spazzatura, in un cassonetto dell’immondizia, quasi a dimenticare di averlo
avuto, di cancellarne l’esistenza. Una dignitosa sepoltura, come si conviene a uno di
famiglia, è il giusto riconoscimento di chi ha dato tanto senza nulla chiedere.
Le Recensioni di: Luciano Nanni -
Renata Ortolani -
Federica Sartori
DUE ZAMPE DI TROPPO
Giraldi Editore, Bologna 2007, pp. 104.
E’ una raccolta di racconti (8 storie d’amore, e di dolore, a 4 zampe) che hanno per
protagonista il cane. Il quattrozampe che fin dall’antichità ha eletto l’uomo, più che a
capobranco, a proprio dio. L’essere che non chiede nient’altro che di amare il suo padrone,
spartirne gioie e sofferenze, speranze e delusioni, e che spesso riceve invece da questi incuria
e indifferenza, sevizie e crudeltà. Ma l’amore del cane per l’uomo è totale, incondizionato; più
simile a quello di un dio per le sue creature che a quello di una creatura per il proprio dio.
Il cane frequenta l’uomo da millenni, ne è l’indifesa coscienza; gli parla col muso e il corpo,
gli occhi e il cuore, e senza parole dice l’indicibile, l’ineffabile, additandogli l’unica via
possibile, quella dell’amore disinteressato, gratuito. Divino. Benvoluto presso gli antichi
Egizi, i Greci e i Romani, nel Medioevo, presso i Celti e i maggiori Santi della Cristianità,
oggi il cane continua a essere abbandonato sulla strada della vacanza e dell’egoismo. Il libro
è un atto d’amore verso il quattrozampe della specie e una richiesta di scuse per le perfidie di
cui ancora è fatto oggetto.
Le Recensioni di: Fosca Andraghetti -
Marco Baiotto
UNA GIORNATA NORMALE
Giraldi Editore, Bologna 2005, pp. 136.
“Anteo Greppia si destò al trillo della sveglia con l’umore intorpidito del mattino. Scese dal
letto e ciabattò in bagno, raggiunse la tazza e si abbandonò alla ciambella quanto un naufrago
a una tavola di legno. Espletata in dormiveglia la prima pratica della giornata fece per alzarsi,
ma non ci riuscì.”
Le prime righe del romanzo prefigurano la “giornata normale” del titolo. “Normale” per
contrasto con quelle del protagonista, irte di impegni, di lavoro e di partito. La giornata in
casa, sia pure ostaggio del bagno, con le preoccupazioni del caso (qualcuno ha messo della
colla sulla ciambella, è una paresi o peggio), lo porta a ripensare alla sua vita, a riscoprire
ciò che conta; la moglie, i figli. Una famiglia che gli sta sfuggendo dalle mani, e che, quando
pensa di aver ritrovato, rischia di perdere per sempre.
Al suo capezzale accorrono, in una sorta di crescendo dell’assurdo, un medico del pronto
soccorso, per una diagnosi della “malattia” (se di malattia si tratta), i pompieri, causa
un principio di smottamento della tazza, e uno psichiatra di sostegno, per un non ben
chiaro “supporto psicologico”. Alle visite si alternano alcune telefonate e frammenti di vita
dei figli.
Finché la situazione non precipita, non solo per metafora. Anteo frana con la tazza giù per la
colonna del palazzo. Sembra tutto finito, e invece è solo un nuovo inizio.